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Negli anni venti del secolo XIX era vivo in Italia l’interesse e la passione per il romanzo storico. Il nome che riassume al meglio tutta la questione letteraria è quello del Manzoni. Se però i “Promessi Sposi” sono e restano il capolavoro che tutti abbiamo studiato nelle scuole italiane e che ha fatto parte del nostro bagaglio culturale, non era però il solo romanzo scritto in quegli anni. In molti, in Italia e all’estero si cimentarono nel genere letterario. In un’epoca in cui mancava la fiction cinematografica i lettori di quell’epoca nutrevano in questo modo la loro fantasia, magari vogliosa di ricostruzioni storiche più o meno accurate, più o meno vicine al vero e lontane dal verosimile. Anche il Mazzini si interessò all’appassionante argomento che aveva indubbi legami con la formazione della coscienza nazionale. Non si tratta quindi solo di materia letteraria ma anche di ideologia e passione politica. In questo blog dedicato alla storia millenaria della famiglia Caracciolo non ci siamo qui imbattuti in un personaggio di cui al momento non sappiamo se sia effettivamente esistito. In rete non troviamo nessuna letteratura critica al riguardo. Si tratta di un Francesco Paolo Caracciolo che agli inizi del XVII secolo avrebbe scritto una Cronaca del convento di Baiano, dove se ne raccontano di assai piccanti. Nella nostra epoca a pornografia legalizzata ed assolutamente libera non varrebbe il nostro tempo il dedicarci a due diversi libri, di pubblico dominio, accessibili in Google Libri. La prima è in lingua francese ed apparve a Parigi nel 1829. L’Introduzione è addirittura attribuita a Stendhal, che nato nel 1783 era in quell’anno nel pieno della sua maturità. L’edizione francese è più corposa rispetto alla traduzione italiana del 1860, che è stata tale e quale ristampata in annu recenti. Dell’originale italiano, attribuito a un Francesco Paolo Caracciolo, non si ha traccia e la traduzione italiana e la traduzione della traduzione francese di un presunto originale italiano. Tra le due edizioni, quella francese del 1829 e quella italiana del 1860, noi ne combiniano una terza che unifica entrambe. Dove presente al testo francese mettiamo accanto in colonna la traduzione italiana del 1860 e pubblichiamo la parte di testo francese non tradotta dall’edizione parigina del 1829. Il nostro editing richiederà del tempo e sarà il nostro modo di leggere e di studiare i testi, raccogliendo in nostre note e aggiunte sia le notizie che troveremo sia l’iconografia che meglio ci sembrerà adatta ad alleggerire le colonne di testo.
Avant-Propos
(v-xii)
P. L. Jacob
Recherches sur les couvens au seizième siècle
(1-80)
LE COUVENT DE BAÏANO
Récit
(81-122)
Cronique
(123-229)
Noms
des principaux personnages
dont il est fait mention dans la chronique de Baïano
(231-234)
Notes di M. de Stndall
(235-258)
(v-xii)
P. L. Jacob
Recherches sur les couvens au seizième siècle
(1-80)
LE COUVENT DE BAÏANO
Récit
(81-122)
Cronique
(123-229)
Noms
des principaux personnages
dont il est fait mention dans la chronique de Baïano
(231-234)
Notes di M. de Stndall
(235-258)
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