
L’inerzia, l’ignoranza, la depravazione del clero regolare, sono tracciate dall’Autrice in iscene sì energiche e pietose; l’oscurantismo, l’impostura, lo spirito d’intrigo, gl’istinti tirannici del clero secolare nell’ex regno delle Due Sicilie vengono ritratti in episodi tanto meritevoli della generale attenzione; la barbara pressione, che l’or estinto governo borbonico operò sulla mente, sulla coscienza, sul cuore di que’ miseri popoli, è rappresentata con siffatta eloquenza difatti, che, al già incominciato processo dei tempi scorsi potranno, a parer mio, queste Memorie portare non iscarso tributo di documenti interessanti.
Ferma adunque nella speranza di fare all’Italia cosa gradita ed utile al tempo stesso, e premunita del consentimento dell’Autrice, consegno il manoscritto alle stampe, acciocché il pubblico ne tragga ammaestramento e profitto.
Marta, baronessa d’Estraignes
Firenze, 1864
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