Biblioteca dei Caracciolo.
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In questa Sezione vengono censiti tutti i monasteri ed i conventi con i quali i Caracciolo hanno avuto relazioni varie nel corso dei secoli, sia che conferissero loro rendite, ovvero ricoprissero cariche al loro interno o vi albergassero come monaci o monache componenti della loro famiglia. Non sembra esservi differenza sostanziale fra monasteri e conventi e i due termini vengono usati in modo indifferenziato. Fondamentalmente, un monastero o un convento è un luogo di clausura, dove i suoi componenti attendono principalmente alla preghiera, con o senza attività lavorativa per poter provvedere al proprio sostentamento materiale. La storia è ricca e varia. Sarà ricostruita nei limiti del possibile e sempre in relazione alla parte che i Caracciolo hanno avuto in essa.
Giorgio (s.). – In una pergamena del 10 agosto 111o Pietro Caracciolo, figlio di Landolfo, è chiamato «venerabile diacono della chiesa napoletana e rettore del monastero e dell’ospedale di S. Giorgio» (Tav. I). In altra pergamena dell’8 settembre 1138 risulta Mira Caracciolo, figlia di Landolfo e monaca di San Gregorio, che dunque era un monastero femminile (ivi).
Sergio e Bacco (s.). – Di una monastero di s. Sergio e Bacco si parla in una pergamena del 20 maggio 976 (v. tav. I). Teodonanda, figlia del quondam Theodori Caraczuli e sorella della quondam Maria ripeteva una donazione, già fatta con altra carta smarrita, di una rendita sui beni ereditati dal padre. Con questo titolo di Sergio e Bacco esistono però diversi monasteri e non è qui del tutto chiaro a quale monastero propriamente ci si riferisse. Secondo l’agiografia cristiana i santi Sergio e Bacco erano due soldati dell’esercito romano che avevano un’alta posizione presso la corte di Massimiano Daia, tetrarca d’Oriente dal 305 (v. Wikipedia). In Oriente la venerazione per i due santi martiri fu assai diffusa. La testimonianza principale del culto dei due santi la splendida chiesa dei Santi Sergio e Bacco che si trova a Costantinopoli e che è oggi una moschea. Èssa è una delle circa trenta chiese bizantine conservate a Istanbul. Si sospetta che fra i due santi esistesse una relazione omosessuale ed è per questo che essi sono divenuti un punto di riferimenti in America da parte dey gay cristiani. Un monastero, annesso a chiesa, dedicato ai due santi si trovava in Siria, a Maloula. Un altro monastero con questo titolo esisteva in Roma, nel quartiere della suburra (vedi). Sembra però che il più noto monastero intitolato ai s. Sergio e Bacco fosse quello di Costantinopoli, annesso all’omonima chiesa: «. Il monastero di S. Sergio e Bacco era anche noto come “di Ormisda", dal nome del distretto in cui era situato. Pare che qui alloggiassero gli inviati papali, ed officiasse il clero latino risiedente in città. In origine il katholikòn era sontuosamente decorato, ma dei mosaici a fondo d’oro e dei marmi pregiati non resta traccia sotto la massiccia intonacatura risalente alla trasformazione in moschea (1506-1512). Sopravvive un’iscrizione metrica (dodici versi in tutto) tracciata lungo il perimetro dell’edificio, dove vengono esaltati Giustiniano e Teodora. Tra l’altro qui era conservato il cranio di S. Giovanni Crisostomo, ora a Firenze» (Fonte). Considerata l’epoca ed i rapporti con Bisanzio, è probabile che la donazione di Teodonanda si riferisse al monastero sito in Costantinopoli.
Giorgio (s.). – In una pergamena del 10 agosto 111o Pietro Caracciolo, figlio di Landolfo, è chiamato «venerabile diacono della chiesa napoletana e rettore del monastero e dell’ospedale di S. Giorgio» (Tav. I). In altra pergamena dell’8 settembre 1138 risulta Mira Caracciolo, figlia di Landolfo e monaca di San Gregorio, che dunque era un monastero femminile (ivi).
Sergio e Bacco (s.). – Di una monastero di s. Sergio e Bacco si parla in una pergamena del 20 maggio 976 (v. tav. I). Teodonanda, figlia del quondam Theodori Caraczuli e sorella della quondam Maria ripeteva una donazione, già fatta con altra carta smarrita, di una rendita sui beni ereditati dal padre. Con questo titolo di Sergio e Bacco esistono però diversi monasteri e non è qui del tutto chiaro a quale monastero propriamente ci si riferisse. Secondo l’agiografia cristiana i santi Sergio e Bacco erano due soldati dell’esercito romano che avevano un’alta posizione presso la corte di Massimiano Daia, tetrarca d’Oriente dal 305 (v. Wikipedia). In Oriente la venerazione per i due santi martiri fu assai diffusa. La testimonianza principale del culto dei due santi la splendida chiesa dei Santi Sergio e Bacco che si trova a Costantinopoli e che è oggi una moschea. Èssa è una delle circa trenta chiese bizantine conservate a Istanbul. Si sospetta che fra i due santi esistesse una relazione omosessuale ed è per questo che essi sono divenuti un punto di riferimenti in America da parte dey gay cristiani. Un monastero, annesso a chiesa, dedicato ai due santi si trovava in Siria, a Maloula. Un altro monastero con questo titolo esisteva in Roma, nel quartiere della suburra (vedi). Sembra però che il più noto monastero intitolato ai s. Sergio e Bacco fosse quello di Costantinopoli, annesso all’omonima chiesa: «. Il monastero di S. Sergio e Bacco era anche noto come “di Ormisda", dal nome del distretto in cui era situato. Pare che qui alloggiassero gli inviati papali, ed officiasse il clero latino risiedente in città. In origine il katholikòn era sontuosamente decorato, ma dei mosaici a fondo d’oro e dei marmi pregiati non resta traccia sotto la massiccia intonacatura risalente alla trasformazione in moschea (1506-1512). Sopravvive un’iscrizione metrica (dodici versi in tutto) tracciata lungo il perimetro dell’edificio, dove vengono esaltati Giustiniano e Teodora. Tra l’altro qui era conservato il cranio di S. Giovanni Crisostomo, ora a Firenze» (Fonte). Considerata l’epoca ed i rapporti con Bisanzio, è probabile che la donazione di Teodonanda si riferisse al monastero sito in Costantinopoli.
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